Cenni storici
Remotamente la comunità ebbe origine da un gruppo di monache radunatosi intorno alla figura della Beata Santuccia Carabotti di Gubbio (+1305) che avviò e riformò - sotto l’osservanza della regola di s. Benedetto - la vita religiosa in numerosi monasteri dell’Italia Centrale. Essi costituirono la Congregazione, a governo centralizzato, detta delle Santuccie o Santine. A questa Congregazione apparteneva anche un monastero sorto a Cesena intorno al 1267 segnalato in un documento del 1305 con il nome di “S. Mattia e S. Maria di Valverde”. Inizialmente era situato fuori dalla cinta muraria, successivamente per ragioni di sicurezza le monache lo abbandonarono per insediarsi, prima della fine del 1300, all’interno delle mura presso la chiesa di S. Giorgio nel borgo Pidriolo dove già vivevano altre monache benedettine dette Margarite.
Distrutto il borgo Pidriolo la comunità si trasferì nel borgo Talamello in un altro piccolo monastero con annessa una modesta chiesetta consacrata nel 1503, dove visse periodi di prosperità ma anche vicende molto dolorose. |
Chiesa Monastero Spirito Santo (1695-1865)
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Alla fine del secolo XVII grazie alle larghissime donazioni di un nobile cesenate, Romolo Gennari padre di quattro monache della comunità, il piccolo monastero fu interamente ristrutturato e ampliato. Venne inoltre costruita una grande chiesa di cui si ricorda la data di consacrazione: 29 giugno 1695. Non trascorse tuttavia un secolo intero prima che cupe nubi iniziassero ad addensarsi all’orizzonte… I cattivi presagi iniziarono a concretizzarsi con il regime di crescente ostilità introdotto nei confronti della religione cattolica dalle truppe francesi dopo il 1797. Gli ordini religiosi furono colpiti con numerose forme di vessazione. Le stesse monache furono private progressivamente dei loro beni; alla fine dovettero cedere anche il loro monastero e rifugiarsi prima presso un’ altra comunità e poi, nel 1810 per decreto di Napoleone, tornare tutte a casa. Placatasi la tempesta francese nel 1823 esse ritornarono alla vita claustrale, che riprese con molti sacrifici tra le mura del vecchio monastero bisognoso di restauro in contrada Talamello. Ma la vita regolare e serena, nella struttura ormai rinnovata e ingrandita che ospitava anche un valido educandato femminile, non durò molto a lungo. Infatti il nuovo governo del Regno d’Italia decise la soppressione di tutte le corporazioni religiose e anche per il monastero, dopo tormentose vicissitudini, nel 1865 fu stabilita la destinazione ad usi civili.
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Chiostro Monastero (1870-1992)
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Nel 1870 le monache ottennero per concessione di don Pacifico Casanova una sede nel centro di Cesena alla quale nel corso degli anni si aggiunsero altre case. La chiesetta ricavata da una di queste fu intitolata, come la precedente in contrada Talamello, allo Spirito Santo. Il monastero alla fine della seconda guerra mondiale continuò a espandersi, ma restò sempre inadatto alla vita monastica.
L’ubicazione in pieno centro storico e il degrado dell’edificio convinsero le monache a venderlo per costruirne un altro. Nel 1986 Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita a Cesena, benedisse quella che divenne la prima pietra dell’attuale monastero sorto nei pressi dell’Abbazia benedettina maschile di S. Maria del Monte, dove finalmente la comunità si trasferì il 28 settembre 1992. |